Ricostruire il rapporto di fiducia nel Digital Advertising
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Ricostruire il rapporto di fiducia nel Digital Advertising

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Londra, 2019: il tema di RampUp on the Road di quest’anno è andato dritto alla relazione tra publisher e advertiser.

La conferenza di quest’anno, oltre a offrire numerosi e arricchenti contenuti, si è concentrata sulla privacy, sulla fiducia dei consumatori e sui dati di prima parte, nonché sulle conseguenze di tutti questi elementi sulla relazione tra publisher e advertiser.

La privacy ai tempi dei Big Data

Con l’aumento della curiosità, da parte dei consumatori, rispetto all’impronta dei loro dati digitali, aumenta anche la preoccupazione relativa alla privacy e al modo in cui advertiser e publisher usino i dati personali. A causa di tale preoccupazione, i browser hanno (giustamente) reagito contro i comportamenti di tracciamento non del tutto trasparenti.

Il cambiamento più evidente è arrivato, forse, con l’annuncio di Apple dello scorso marzo in merito al suo programma di Intelligent Tracking Prevention (ITP), che ha comportato la rimozione della tracciabilità dei cookie all’interno di Safari, nonché la riduzione della durata di vita dei cookie permanenti. Anche Google ha annunciato di voler rafforzare la politica sulla privacy in Chrome, permettendo agli utenti di bloccare più facilmente il tracciamento dei cookie, insieme ad altri cambiamenti che vedremo probabilmente in futuro.

Riconquistare la fiducia del consumatore

I cambiamenti dei browser di cui abbiamo parlato sottolineano la necessità di offrire all’utente un maggiore controllo, ma anche di far comprendere meglio che l’utente ha sempre la capacità di rinunciare alla pubblicità, se lo desidera. Per fare questo, le piattaforme devono essere Identity-first, e allo stesso tempo devono concentrarsi su capacità di scelta, trasparenza, privacy e controllo.

Per consentire queste funzionalità, il settore deve spostarsi verso la costruzione e la fornitura di soluzioni people-based, un approccio che creerà un ecosistema pubblicitario più indirizzabile, che trascenda canali e dispositivi. Dare agli utenti la possibilità di effettuare l’opt-in o l’opt-out porterà a una migliore attribuzione per i marketer e a un maggiore controllo basato sugli utenti on-page.

Affidarsi ai dati di prima parte

I publisher possono aprire le porte alla fiducia e alla trasparenza concentrandosi sul consenso degli utenti, il fondamento su cui sono costruite le soluzioni people-based. I dati di prima parte possono provenire dal login dei publisher, dai free-wall, dalle iscrizioni alle newsletter… e da qualsiasi forma che permetta all’utente di autenticarsi. In cambio di un minuto di attenzione o poco più, gli utenti forniscono il consenso esplicitamente e vivono un’esperienza online più coinvolgente. Il web aperto si sta spostando, quindi, verso un ecosistema più affidabile, basato sulla scelta dell’utente.

L’intero settore ha l’opportunità di spingersi verso un ecosistema migliore, più trasparente e rispettoso della normativa. Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, e molte conversazioni difficili da sostenere, crediamo fortemente nella forza del lavorare insieme. Da parte nostra, non vediamo l’ora di vedere cosa ha in serbo il futuro per privacy, fiducia dei consumatori e dati, e aspettiamo con impazienza RampUp London 2020.