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LiveRamp, Google e l’ecosistema pubblicitario: Cosa Abbiamo Imparato

  • 4 min read

Qualche settimana fa, l’annuncio di Google ha fatto molto parlare di sé, ed ora, con un minimo senno del poi, possiamo iniziare ad analizzare quali siano i veri effetti dell’annuncio e quali solamente “chiacchiere”. In questo periodo, abbiamo conversato con editori, partner, marketer e Google stesso, quindi di seguito troverai 5 chiarimenti utili:

1.  Chrome non bloccherà l’Authenticated Traffic Solution (ATS)  di LiveRamp o gli ID degli editori di prima parte.

Cosa significa: Chrome rispetta le identità di prima parte. Infatti, questo è stato evidenziato nel blog e sappiamo che YouTube e Google Search si basano sulle autenticazioni (come gli ID di prima parte) per generare gran parte delle loro entrate.

2. Google sta dando agli editori l’opportunità di trasmettere ID proprietari ai loro partner tecnologici pubblicitari.

 Cosa significa: Google Ad Manager permetterà ai publisher di trasmettere ID proprietari, attivati ​​tramite strumenti come ATS, a piattaforme downstream e DSP. Questo rinforza la nostra convinzione di lunga data, ovvero che gli editori possiedono la loro identità ed hanno la capacità di scegliere con quali piattaforme e fornitori lavorare. L’ATS è stata ideata specificatamente per aiutare gli editori a controllare l’accesso ai loro dati, a monetizzare il loro inventario premium e a connettere direttamente con i brand pubblicitari.

3. Google Search e Youtube continueranno ad offrire lo strumento Customer Match di Google .

Cosa significa: LiveRamp può ancora connettere e integrare i dati proprietari di un marketer con l’inventario di proprietà gestito da Google.

4. Ci aspettiamo che il DV360 continuerà a comprare offerte del private marketplace (PMP)

Cosa significa: I marketer potranno ancora collegare le loro CRM audience di prima parte all’inventario di prima parte degli editori attraverso ATS e potranno acquistare attraverso DV360, attraverso gli ID deal.

5. La necessità di soluzioni omnichannel non è mai stata così importante

I marketers si preoccupano di Chrome, come giustamente dovrebbero, tuttavia è solo un browser. L’identità di prima parte funziona ovunque, sia su Safari che su Firefox, Edge, iOS, Android, Addressable e Connected TV e piattaforme social. Ecco perchè l’ATS di LiveRamp è così potente: va al di là del display o di Chrome, fino a coprire tutti i touchpoint attraverso cui interagire con i consumatori.

Migliorare i collegamenti tra i marketer e gli editori

Il grande vantaggio è che la piattaforma di LiveRamp consente la connessione tra i dati di prima parte di un marketer e quelli di un editore, in modo sicuro e protetto. 

Abbiamo trascorso anni a lavorare sull’ATS, con la lungimiranza che i cookie di terze parti, gli identificatori di dispositivi e, eventualmente, gli indirizzi IP non sarebbero state soluzioni sostenibili, non a lungo termine.

Ecco cosa stiamo facendo per continuare a migliorare la connessione tra marketer ed editori e garantire che entrambi possano sviluppare relazioni forti e dirette con i consumatori:

  • Brand globali richiedono soluzioni globali: nel 2021, LiveRamp sta espandendo la sua piattaforma in oltre 12 nuovi paesi tra Asia Pacifico, Unione Europea e America Latina.
  • Più touchpoint omnichannel: l’ATS è già omnichannel e funziona attraverso mobile in-app e TV connesse (CTV), inoltre è in grado di supportare nuovi inventari non appena disponibili, come l’IoT. Nel corso del prossimo anno, continueremo a raddoppiare l’espansione di ATS all’interno di CTV e mobile app, dando ai marketer la possibilità di coinvolgere i loro clienti maggiori luoghi di interazione.
  • Editori e marketer al controllo dei propri dati. Mentre alcuni DSP necessitano di un accesso illimitato all’identità dell’editore, LiveRamp sta implementando controlli per gli editori per monitorare esattamente dove viene utilizzata la loro identità. Gli editori possono scegliere di abilitare i Private MarketPlace (PMP), ma non il mercato aperto dell’open exchange, oppure possono scegliere di potenziare solamente i loro DSP preferiti e non altri. Per i professionisti del marketing, ciò equivale alla libertà di acquistare in un un sistema di mercato aperto tramite una DSP, direttamente con un editore, o tramite un Private MarketPlace (PMP) con molti editori.

Il conto alla rovescia per un futuro senza cookie è iniziato. Se sei un editore o un marketer, questo non è il momento di stare a guardare. Occorre testare, misurare ed imparare. Fai crescere oggi i tuoi dati di prima parte in modo sicuro ed affidabile, in modo da poter raccogliere domani i benefici di connessioni più profonde e significative con i tuoi clienti.

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